Il mio imprinting calcistico l’ho avuto a cavallo fra gli anni ’80 e ’90, quando gli stemmi – o loghi – delle squadre di calcio erano perlopiù disegnati. I programmi di computer grafica non erano ancora diffusi come adesso e lo stile flat aveva ancora da venire. Adesso la stragrande maggioranza delle società sta attenta ai trend, al marketing e a tutte quelle cose che col «giuoco» hanno poco a che spartire, ma che assicurano visibilità e introiti per la sopravvivenza dei club. I designer dicono di usare marchi minimali e possibimente monocolore, si adattano a tutti i formati e sono più alla moda. Lo Swansea City no. E io apprezzo la scelta.

Il nuovo logo dello Swansea City
Qualcuno sarà contrariato dalla scelta poco «cool», ma io apprezzo l’idea in controtendenza del team gallese. A 40 anni dall’accoppiata promozione-miglior stagione nell’allora First Division, i cigni hanno pensato di riprendere lo stemma dell’epoca, rimaneggiarlo appena e riproporlo al posto del freddo logo attuale. Il carattere è attualizzato, l’azzurro del cielo è convertito in nero – per non inserire troppi colori – e il giallo del becco e del castello sono virati verso color mattone per attenuare l’eccessivo punto di luce. Infine è stato aggiunto l’anno di fondazione.

Il lavoro per me è egregio, il tono old school disegnato a mano dona calore e riporta subito alla mente le stagioni gloriose del club.
La nuova maglia chiude il cerchio
Ovviamente non potevano fermarsi al logo, anche la maglia home segue questa semplice regola: elementi nostalgici in chiave attuale. Per la nuova divisa Joma riprende alcuni elementi dei primi anni Ottanta quali il colletto e le strisce tono su tono – che non ha vestito nello specifico ma riflettono uno stile molto ben identificato in quel decennio e in quello seguente –. Nella speranza che i materiali siano di prima qualità, l’effetto visivo è accattivante. Complessivamente direi un buon lavoro.


1981 
2021
