È tempo di rinnovamento per le società calcistiche, nazionali comprese. Nell’ultimo periodo numerosi club e federazioni hanno aggiornato (se non stravolto) la propria immagine, il proprio marchio. Alle volte con buoni risultati, altre volte meno.
In questo articolo prendiamo come esempio il re-branding di Ecuador e Austria. Entrambe le federazioni – che in comune hanno un volatile come simbolo – si sono ammodernate con uno stile fresco, nuovo e minimale ma, a mio avviso, con effetti finali diversi.
Anonimato ecuadoriano
Come potrete capire dal titolo, il mio giudizio finale non è positivissimo anche se non del tutto negativo. Infatti il lavoro fatto dalla Federación Ecuatoriana de Fútbol è impeccabile e di grande rilancio.
Lo scudo contiene al centro il fortunato acronimo stilizzato FEF che si adatta bene a rappresentare il Condor delle Ande – simbolo nazionale ecuadoriano già presente sulla bandiera e sul vecchio logo – che con le due F speculari simula lo spiegare delle proprie ali verso un futuro ambizioso. La sigla è circondata da quella che può sembrare una U ma che invece rappresenta una Silla della cultura Manteña – ultima civiltà precolombiana attestata in Ecuador –, simbolo associato al potere rituale. Il tutto è sovrastato dai colori della bandiera, ruotata di 90° ma nelle giuste proporzioni.
«E allora cosa hai da obbiettare?» Mi chiederete.
Obbietto il fatto che il risultato finale può essere paragonato o scambiato per una qualsiasi franchigia americana di qualsiasi sport. Obbietto il suo anonimato finale. Il vecchio, in tutte le sue varianti storiche mostrate anche nel video, manteneva un’identità più marcata ed evidente a colpo d’occhio. Ovvero quello che dovrebbe fare un logo.
Pragmatismo austriaco
Gli austriaci a mio avviso hanno invece svolto un lavoro eccellente. Come i colleghi sudamericani hanno pensato di disegnare un logo minimale e pulito, al passo con i tempi, ma utilizzando il materiale a loro disposizione in modo egregio e senza snaturare l’idea dell’Austria percepita a colpo d’occhio.
L’aquila rimane ovviamente l’elemento principale e riempie quasi per intero lo scudo che forma il nuovo logo della Österreichischer Fußball-Bund. I dieci segmenti in cui si dividono le due ali, dove vi è incastonato un pallone da calcio, rappresentano gli organi di cui è composta la federazione. Sul petto la bandiera austriaca, già simbolo dell’Arciducato d’Austria.
Ma il tocco di classe, quello che caratterizza il marchio ancorandolo alla tradizione, è la scelta del carattere usato per la sigla ÖFB. Un carattere che mantenendo la sua modernità e semplicità rimanda con chiarezza alla regione austriaca.
Dubbio lecito

– Nulla, è che mi piaceva come titolo…