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Il chupito consiste in un bicchierino di superalcolico bevuto tutto d’un fiato, magari per rompere il ghiaccio o ravvivare una conversazione ormai in stallo. La nostra rubrica vi omaggia di qualche breve aneddoto per fare bella figura con amici, parenti e amanti.

Alan Ball – oltre che essere ricordato per un mondiale vinto con l’Inghilterra del 1966 e un paio di titoli con l’Everton – è noto per essere stato il primo calciatore a indossare scarpini bianchi, come recita anche la sua biografia della quale parafrasiamo il titolo: Alan Ball, the man in white boots (D. Tossel, 2017).

Oramai siamo abituati a vedere calzature dai colori sgargianti e/o improbabili, ma un tempo già un color cuoio più chiaro veniva preso in giro dai compagni, come ci ha raccontato Kurt Hamrin un po’ di tempo fa.

Siamo nel 1970 e Hummel, che allora non riusciva a superare la soglia delle 5000 paia di scarpe vendute in anno in tutto il Regno Unito, cerca di allargare il mercato. Brian Hewitt – uomo marketing in terra d’Albione – ha l’idea geniale:

Nessuno l’ha mai fatto prima, proviamo a colorare delle scarpe di bianco!

Viene contattato il fresco campione d’Inghilterra e del mondo Alan Ball, che accetta, ed è rivoluzione.

L’esordio con le fantomatiche scarpe bianche è nella Charity Shield del 1970, dove il suo Everton affronta il Chelsea e lo batte per 2-1. Ma c’è un problema, nessun modello che che l’azienda danese ha prodotto calza bene al centrocampista. La soluzione viene trovata immediatamente, si prende un suo vecchio paio di Adidas e le si tinge interamente di bianco. Non c’è la tv in HD, nessuno nota la differenza.

Il diavolo sta nei dettagli: le due strisce nere centrali a ricordare i «chevron» di Hummel

Il lunedì successivo alla partita Hummel riceve 12.000 ordini di scarpini bianchi, una nuova moda impazza nel Regno Unito. E anche Alan Ball finalmente avrà il suo paio personalizzato.

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