Il chupito consiste in un bicchierino di superalcolico bevuto tutto d’un fiato, magari per rompere il ghiaccio o ravvivare una conversazione ormai in stallo. La nostra rubrica vi omaggia di qualche breve aneddoto per fare bella figura con amici, parenti e amanti.
Come raccontato in un altro nostro articolo, prima del Maracanazo nel 1950, il Brasile vestiva di bianco, ma nel 1953 il Jornal Correio da Manhã indice un concorso per la creazione della nuova muta della nazionale che comprendesse i colori della bandiera: blu, bianco, verde e giallo. Ecco, questo chupito è per mostrarvi le bozze dell’allora 19enne brasiliano Aldyr Garcia Schlee – poi illustratore, giornalista e scrittore di successo – e per raccontarvi qualche curiosità in più.
Aldyr, appassionato di calcio e fumettista sportivo, decide di partecipare quasi per scherzo al concorso per progettare la nuova maglia del Brasile. È però disturbato – quasi scandalizzato – dalla richiesta di utilizzare tutti e quattro i colori della bandiera nazionale. Da buon designer sostiene che
Até três cores tudo bem. Mas com quatro fica realmente difícil. Nenhum time usa quatro cores. E as quatro cores da bandeira juntas não combinam muito. Como você pode combinar o amarelo e branco numa camisa? Acaba ficando com as cores da Santa Sé!
In poche parole è molto difficile ottenere un buon risultato usando quattro colori per una maglia da calcio, nessuno li usa, al massimo si può arrivare a tre. Quindi ha iniziato a pensare fuori dagli schemi ma con logica: il blu e il bianco risaltano a vicenda, come il giallo e il verde. Soprattutto questi ultimi due sono i colori maggiormente rappresentativi del paese, tutti li usano per fare i nastri con i quali si agghindano i capelli durante le feste…
Fiz mais de cem desenhos. Fiz duas faixas com um X. Fiz um V como do Velez Sarsfield. Cheguei à conclusão que a camisa tinha que ser toda amarela. Com o verde ficava incoerente. Amarelo combina com o azul e as meias podiam ser brancas.
Ovvero, dopo molte prove, giunse alla conclusione che la maglia doveva essere gialla. Il verde stonava. Il giallo sta bene con il blu e il bianco chiude perfettamente sui calzettoni. Inoltre il concorso prevedeva che il blu dovesse ricordare l’azzurro del cielo, ma preferì un cobalto che venne poi riprodotto fedelmente sui pantaloncini.
Per completezza d’informazione al secondo posto si classificò Nei Dmasceno – autore del poster per i Mondiali brasiliani del 1950 – con maglia verde, pantaloncini bianchi e calzini gialli. Menomale…
Il giovane, oltre a un premio in denaro e alla gloria eterna, vinse un tirocinio di un anno presso la rivista e la possibilità di trascorrere qualche giorno a Rio de Janeiro insieme alla Seleçao.
Non disegnerà più maglie per il calcio, se non in sporadiche occasioni.