I portieri sono un argomento a me caro, anche perché fra i pali – prima più grandi e poi più piccoli – ci ho passato almeno tre quarti della mia vita. E anche qui su Jersey vice ne abbiamo parlato un paio di volte.
Un tempo – stiamo parlando degli anni '90, quando il portiere faceva ancora il portiere ed era visto come un pazzo al quale piaceva prendere pallonate in faccia o quello scarso con i piedi che pur di giocare si infilava guantoni e cappellino (ah… il cappellino… n.d.r.) – vi erano un paio di aziende che iniziarono a monopolizzare il mercato, dai guanti alle casacche. uhlsport e reusch su tutte, con cataloghi dedicati e molte volte saccheggiati dalle aziende concorrenti che sostituivano il loro logo all'originale. Come in queste foto di Giuliani (napoli, Reusch nr), pagliuca (sampdoria, Reusch asics) e Tacconi (juventus, UhlSport Robe di kappa).
Ovviamente non erano le uniche a vestire i portieri. Gli anni sono quelli della sperimentazione e umbro è fra quelle aziende che della sperimentazione, in quel decennio, ha fatto il suo marchio di fabbrica. Con risultati divenuti delle pietre miliari, molte delle quali vestite da un certo Peter Schmeichel (uno dei più grandi portieri della storia) durante la sua permanenza al manchester united (club di punta di Umbro in quegli anni), ma non solo.
La scelta di Umbro brasile
Qualche giorno fa sono state presentate le maglie delle squadre brasiliane vestite da Umbro Brasile, lavori impeccabili come ci ha abituato l'azienda inglese. Ma la cosa che mi ha mandato in brodo di giuggiole è stata la scelta di riproporre in versione rimasterizzata un vecchio classico come questo.

Le maniche sono ovviamente corte, di conseguenza spariscono le oramai desuete imbottiture sui gomiti e il tessuto imbottito che abbinato al colletto alto proteggeva gli estremi difensori dal freddo nordico. I materiali tecnici attuali sono tali da potersi permettere tessuti leggeri anche a temperature proibitive… e comunque si parla pur sempre del Brasile.
